Mi domando se davvero questo è il paese in cui sono nata, provo vergogna a dire da dove vengo quando sono all’estero perché questo paese di razzisti mascherati da pagliacci non lo sento più mio e neppure lo voglio più. Già, perché arrivi a un punto di saturazione in cui non ti basta più sapere che questo è il popolo della cultura, di Dante, di Michelangelo e Da Vinci, del “o’ sole o’ mare”. Guardando dove siamo oggi provo nostalgia dell’ “italiano? spaghetti e mandolino” e sapete perché? Perché io al mio paese ci tengo e vederlo ridotto così mi fa male, perché io non voglio essere complice di chi si gira dall’altra parte vedendo arrivare profughi sulle sue sponde, io la mano la voglio poter tendere per aiutare e voglio anche poter esprimere liberamente in un corteo tale pensiero. Vedo i valori in cui credo precipitare nel “pozzo delle convenienze delle poltrone“. Quindi vi sia chiaro politici italiani che io non sono vostra complice.
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