Me lo immagino così Zelensky , un grande wurstel in mezzo a un panino, da un lato la bandierina della Nato e dall’altra quella della Russia. Dopo settimane di prese di posizione inamovibili, tensione crescente e minacce riguardo gli obiettivi bellici, la guerra in Ucraina sembra avviarsi faticosamente e a costo di enorme sofferenza verso un’intesa che preveda la pace. O almeno così sembra trapelare dalle parole del presidente ucraino Volodomyr Zelensky, intervenuto in videoconferenza alla Chatham House di Londra. Sul tavolo delle trattative non potevano mancare i temi caldissimi degli ultimi otto anni: Crimea e Donbass. L’Ucraina sarebbe disposta ad accettare un compromesso per il cessate il fuoco con la Russia, a patto però che l’esercito di Mosca si ritiri “sulle posizioni del 23 febbraio”, il giorno precedente all’invasione. Tradotto: Putin potrebbe tenersi la Crimea. Mentre il presidente ucraino Zelensky ha aperto a questa possibilità per porre fine alla guerra, il segretario generale dell’Alleanza Atlantica dà parere contrario. Jens Stoltenberg, in una intervista al quotidiano tedesco Die Welt ha ribadito che l’Alleanza è determinata ad aiutare l’Ucraina “anche se ci vorranno mesi o anni” per battere Putin. E rimarca la volontà di “fare tutto il possibile” perchè il conflitto non si espanda. Stoltenberg sottolinea che “l’Ucraina deve vincere questa guerra perchè difende il suo territorio. I membri della Nato non accetteranno mai l’annessione illegale della Crimea. Alcune considerazioni: Zelensky conscio che la Nato non avrebbe accettato la sua proposta sulla Crimea alla Russia mantiene la parte del pacificatore e potrà sempre dire “io ce l’ho messa tutta ma Putin non ci sente!”. Altra considerazione, l’Ucraina non fa parte della Nato ma deve fare ciò che la Nato dice. Sipario.
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